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Una sera al Villaggio - 6 - La principessa Azzurra col Pisello
di giorgal73
20.09.2023 |
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“Sei proprio una gallina come urli, una gallina gran Troia”..."
Dopo aver passato una giornata intensa a bere alcolici e a giocare come due bambini che visitano un luna park per la prima volta, raggiungiamo con non poca difficoltà il nostro bungalow.Riusciamo a farci la doccia insieme senza nessun pensiero erotico, ma solo per aiutarci rispettivamente a lavarci bene e a rimuovere tutto quello che è stato schizzato o ha toccato i nostri corpi. Marica è la prima a uscire, mentre io mi attardo ancora qualche minuto.
Quando entro nella camera da letto, la trovo già addormentata, completamente nuda e con il lenzuolo posizionato ai piedi che la lascia completamente esposta. Mi sdraio e spengo la luce prima di cadere in un profondo coma ristoratore.
Dopo circa mezz’ora, mi sveglio dalla voce abbastanza alta di Vanessa, la biondina nostra vicina che dice:
“Ora ci facciamo una bella canna e poi una doppia vaginale, voglio vedere se riesco a prendere contemporaneamente questi cazzi.”
Inoltre, mi accorgo che i bungalow sono molto ballerini, ovvero sono suscettibili di vibrazioni e scosse, come se fossero delle roulotte poggiate su dei pneumatici e credo che appunto lo siano. Ogni passo che i nostri vicini fanno, viene trasmesso e amplificato, così come le loro voci.
Vanessa comincia a scherzare sul fatto che i preservativi fanno fatica a essere indossati dai ragazzi. Si diletta anche con una serie di battute:
“Cosa usano gli elefanti come preservativo? I serpenti.”
“Qual è il preservativo più grande? Il condom-inio.”
Fortunatamente uno dei ragazzi deve averle messo il cazzo in bocca, perché non parla più e sento il tipico rumore del risucchio pompinoso.
Speranzoso dell’inatteso silenzio cerco di riaddormentarmi, ma la speranza dopo 15 minuti mi abbandona!
“Andrea voglio il tuo cazzo nel mio culetto, lo voglio sentire dentro fino in fondo, fino alle tonsille. Gianluca vieni qui che la mia bocca ha voglia di un bel gelatone."
Appena sento il nome Andrea, riconosco anche la sua voce e immagino l’ano di Vanessa diventare l’hangar di un Boeing 777, dopo il suo passaggio. Però non sentendo urla strazianti, intuisco che il culo di Vanessa sia abituato a ricevere armi di distruzione di massa.
Gianluca è meno silenzioso mentre viene spompinato:
“Adesso ti bagno tutta, senti come è duro?”
“Mi stai facendo impazzire, la cappella è in fiamme, dai leccamela tutta.”
“Come sei troia, ti piace prenderlo in culo e in bocca contemporaneamente.”
Queste bellissime affermazioni degne di una poesia del Pascoli sembrano non avere fine, inoltre le performance erotiche sono anche molto movimentate e il nostro bungalow sembra vittima di una mega terremoto.
Siamo ospiti di un posto adibito al sesso sfrenato e non al sonno; quindi, non mi sogno minimamente di protestare, anzi cerco di approfittare della situazione toccandomi e accennando una sega, visto che il mio cazzo ha iniziato a resuscitare e a dare evidenti segni di vita.
Marica Dorme, sembra che la fine del mondo non sia sufficiente per destarla, praticamente è un vampiro alle soglie dell’alba.
“mmm sii mmm godo, vengo dai continua cazzo, più fort mmm”. Dalla frase sconclusionata di Vanessa intuisco che l’inculata la sta facendo venire, ma il cazzo di Gianluca non vuole abbandonare la sua bocca e ogni volta che lei cerca di parlare, lui l’azzittisce cacciandoglielo dentro con brutalità. Una brutalità che però lei apprezza visto che poco dopo la sento dire che vuole bere la sua sborra.
“Basta! Ora li voglio entrambi in figa.” Il tono di Vanessa è affaticato e contemporaneamente stesso tempo sensuale. Quando parlava a cena, la sua voce era squillante e stridula a volte, praticamente la voce della tipica rompiscatole. Ora è roca, profonda e ansimante: si capisce che sta godendo e anche molto.
“Andrea, mettiti sotto visto che hai il cazzo più grande, appena mi infilo il cazzo dentro, tu Gianluca vieni sopra e mettilo anche tu.”
“Ah Cazzo, fate piano, sono grossi tutte e due e me la sfondate.”
“Che figa che sei, che belle tette, cavalcami il cazzo.”
“Siete due porci e anche io sono troppo porca, sentite come entrano sti cazzi, ah ah. Ve li sventro tutti e due sti cazzi ah."
“Sei proprio una gallina come urli, una gallina gran Troia”.
“Ah sii , più forte, sbattetemi più forte, sono una schifosa puttana e voi mi dovete punire”
Il bungalow trema e ondeggia tantissimo, le urla sembrano sincronizzate con le ondulazioni. Marica dorme.
Finalmente sento Vanessa che urla:
“Vengo Vengo e ora voglio la vostra sborra in bocca, schizzatemi tutta, avvicinate le vostre cappelle qui sulla mia lingua”.
Anche i due maialoni vengono urlando e dicendo frasi tipo: Leccala tutta, la volevi tanto e ora prendila ecc. ecc.
Infine, sento Vanessa che inizia a chiedere una sigaretta, ma sbrocca perché nessuno dei due ne ha una.
“Cazzo devo fumare, voglio una sigaretta. Non posso non fumare. Andatela a cercare brutti maiali stronzi! Se mi rimediate una sigaretta vi do anche il culo a tutti e due insieme.”
Dopo un po’ sento uscire tutti e finalmente c’è silenzio. Forse riesco a fare qualche ora di sonno, non tante visto che sono le 6. Tuttavia, sento aprire la porta, Marica l’aveva lasciata aperta. Mi allarmo un pochino, ma quando vedo entrare Adriana, mi tranquillizzo.
“Cazzo, ma questa non è la stanza di Vanessa!” Dal tono capisco che è fatta completamente, le rispondo di no, ma sembra non avermi sentito. La vedo sollevare il piccolo vestitino e spogliarsi completamente. Poi sale sul letto e si sdraia tra me e Marica . Riesco così ad ammirare nuovamente il suo seno perfetto, una terza eccelsa e ritorna il ricordo di quando l’ho accarezzato e tastato allo schiuma party.
Il suo sedere è un cuore marmoreo anche esso perfetto e sul davanti un giocattolino che a riposo non nasconde le grandi potenzialità che può avere se sollazzato. Provo a ad allungare la mano sinistra per toccarlo, ma viene allontanata.
Dopo un secondo si gira verso Marica . Le sue mani iniziano a perlustrare il corpo nudo della bella addormentata e visto che il culo di Adry è a portata delle mie mani, inizio a toccarla e questa volta non vengo allontanato. L’accarezzo la schiena e la massaggio, la sento apprezzare.
Marica è ancora dormiente e immobile, ma noto sul suo viso nascere un’espressione beata.
Adriana perlustra minuziosamente il corpo di Marica con le mani, mentre elargisce bacetti al seno e ai capezzoli che si sono risvegliati. Dalla mia posizione non riesco a vedere molto, perché i folti capelli della nuova ospite del mio letto mi sommergono il viso, hanno un buonissimo profumo di viola, ma non mi fanno vedere molto. Riesco a spostarli dai miei occhi, e ora vedo che la mano destra di Adriana è impegnata in un lento movimento di entra ed esci dalla vagina di Marica .
Grazie al silenzio che ora regna nella stanza, riesco a sentire il ciaf ciaf della figa bagnata.
Il mio sguardo torna sul viso di Marica e mi accorgo che lentamente apre gli occhi e con sguardo interrogativo si accorge che non sono io a giocare con il suo corpo. Più si desta e più sembra spaesata, ma ad un certo punto, senza emettere suono con le labbra mi chiede se è merito mio. Faccio l’onesto e le dico di no, anche io mimando il diniego solo con le labbra e un leggero movimento di testa.
Le urla strazianti, il terremoto da paura e il caos assoluto non sono riuscita a svegliarla, ma un dito in figa e una trans che le bacia i capezzoli hanno compiuto il miracolo. Sembra quasi la storia della bella addormentata e del principe azzurro, anzi, in questo caso della principessa azzurra con il pisello.
Marica interrompe i baci di Adriana. Le prende il viso con le mani e avvicina la sua bocca a quella di Adry e iniziano una serie di baci molto sensuali e di giochini con la lingua da paura. Io mi sposto, mi alzo dal letto per godermi la scena. Appena si libera la parte del letto occupata da me, Marica spinge Adriana sulla schiena e le si sdraia sopra, continuando a baciarla.
Io rimango di lato e per non farmi mancare nulla, mi metto in ginocchio a terra per poter facilmente arrivare al sedere di Marica con la mia bocca e iniziare a morderla e a baciarla come prima faceva Adriana con i capezzoli. I baci passionali si intensificano. Marica simula un pompino alla lingua di Adriana e con le sue mani strizza le tette della sua amica trans.
I bacini di entrambe si muovono all’ unisono, ma non c’è penetrazione, solo sfregamento. Sento il desiderio di Marica che piano piano fa la sua comparsa.
Ormai la conosco, i versi che inizia a fare quando l’orgasmo bussa alla porta sono diventati per me una melodia inconfondibile.
La sento sussurrare alle orecchie di Adriana: “Adesso vengo e ti bagno tutto il cazzo, ti faccio provare il mio nettare, quello che ho sprecato sul palco”.
Di risposta Adriana, con il suo meraviglioso accento brasiliano e con voce estasiata: “Che zoccola che sei! Si bagnami e poi me lo pulisci con la lingua”.
L’orgasmo arriva e il letto diventa un laghetto. Marica si alza con fatica dal corpo di Adriana e fa alzare anche me: “Aiutami, succhiamolo insieme e puliamo tutto”.
Ora il cazzo di Adriana è libero dal corpo che prima lo celava. Svetta verso l’alto imperioso. Non è molto largo, ma come lunghezza ora che è turgido supera del doppio il mio. Marica con la mano destra avvicina il pene di Adry alla pancia in modo da esporre i testicoli e inizia a leccarli e a succhiarli e lo tiene fermo.
A Destra c’è lei e a sinistra ci sono io a fare lo stesso lavoro. Ogni tanto le nostre lingue si incrociano, ma la cosa più eccitante è quando iniziamo a leccare l’asta con un movimento quasi sincronizzato. Arriviamo alla punta e alternandoci la prendiamo in bocca e la succhiamo. Quando è il mio turno, però Marica , prende il suo nettare dalla pozzanghera formata sul letto e lo spalma sul pene di Adriana. Quindi quando io lo succhio sento il sapore di Marica e non di Adriana.
Il pompino è lento, Adriana geme, ci incita a mettere energia, ma Marica non vuole che lei venga. Mi mette la mano sulla testa e mi spinge in giù. Non riesco a ingoiare tutto il cazzo di Adriana e dopo qualche secondo mi devo tirare su perché non respiro.
“Adriana è da quando ti ho visto la prima volta oggi che ti voglio scopare!”
“Io invece ti voglio inculare, te lo voglio sfondare e farti gridare quanto sei puttana. Sei la milf più troia che abbia conosciuto e ti meriti un’inculata con i fiocchi, quindi niente figa, voglio solo il culo!”
Tuttavia, Marica ama essere penetrata e un po' meno essere sodomizzata. Però a tutto c’è una soluzione.
Sul comodino ci sono i preservativi e aiutandosi con la bocca me ne infila uno e poi si impala sul mio pisellino voglioso e inizia a muoversi con il bacino. Poi prende il secondo preservativo e con la stessa tecnica lo infila ad Adriana, però rimane a pompare per un paio di minuti. Infine, Adriana a cazzo dritto le si mette dietro, appoggia la mano sulla schiena e la fa chinare. Il viso di Marica arriva così, vicino al mio e mi slinguazza e bacia.
Un suo grido muore nella mia bocca e capisco che il cazzo di Adriana si è fatto strada senza tanti complimenti e senza tanta preparazione nel culo della povera, ma gaudente Milf.
Il ritmo di Adriana prende sostanza e spinge sempre con più vigore. Io sono fermo, praticamente la figa di Marica mi sta scopando con i contraccolpi che riceve sul suo culo. Io sento i miei testicoli che ogni tanto incontrano e si scontrano con quelli di Adriana.
Ho tutta la schiena e il sedere bagnato per colpa della pozzanghera sul letto e ad ogni colpo sento il liquido che schizza ovunque. Riesco a mantenere per tantissimo tempo l’erezione senza venire. Le tette di Marica mi schiaffeggiano e le mie mani riescono a giocare sia con le sue che con quelle di Adriana, quando si sdraia su di lei per leccarle i lobi da dietro.
Marica raggiunge un nuovo orgasmo e a bagnare ulteriormente il letto. Ormai è da buttare via secondo me, ma credo che al villaggio siano abituati, visto che i materassi sono contenuti dentro un’incerata impermeabile.
Adriana continua a pompare e dopo un milione di gemiti, di urla e soprattutto di un terremoto causato dai suoi movimenti, forse più grande di quello che aveva generato Vanessa con i suoi amici, raggiunge anche lei l’orgasmo e sviene sulla schiena di Marica schiacciando sia lei che me, fortunatamente è piccola e leggera.
Io non sono ancora venuto. Anche se distratta dall’ inculata stratosferica ricevuta fino a quel momento, la mia compagna di avventure se ne accorge e non sarà contenta finché anche io non avrò avuto la mia dose di godimento. Delicatamente fa spostare Adriana dalla sua schiena. Le chiedo di alzarsi anche lei, perché vorrei mettermi in un angolino del letto asciutto, visto che dove mi trovo è diventato un vero troiaio ed è troppo bagnato, ma casualmente noto l’ora sull’ orologio.
Il gioco è arrivato a durare tantissimo, siamo arrivati alle 8:30 e tra poco dovremo lasciare la stanza. Pertanto, con mio grande rammarico comunico la triste novella:
“Marica , si è fatto tardi e tra un po' dovremo andare via. Viste le nostre condizioni pietose, vorrei lavarmi e penso che, se non facciamo la doccia adesso, poi diventerà troppo tardi."
Marica protesta e mi dice che con un pompino dei suoi mi fa venire velocemente. Adriana, assonnata, ma un po’ più in sé fa una proposta interessante e degna di attenzione:
“Perché non andiamo tutti e tre a fare la doccia e io e te facciamo godere il tuo ragazzo con le nostre bocche insieme?”
Ovviamente non è necessaria una risposta e dopo pochi secondi siamo in doccia. Marica si inginocchia e inizia a prendere in bocca il mio pene. Adriana si mette alle mie spalle e e mi struscia la sua proboscide sulle natiche, ma senza fare altro. Dopo un po’ si sposta di lato e fa in modo che Marica possa succhiare anche il suo cazzo insieme al mio.
Sento un dito, quello di Adriana che cerca il mio buchetto voluttuoso e appena lo trova, lo spinge in profondità e dice a Marica :
“Vedo che anche al tuo amico piace prenderlo in culo, ma si deve accontentare del mio dito. Aiutami, mettici anche tu un dito, tanto è largo e centra.”
Marica non se lo fa dire due volte e invece di un dito ne mette 2. Praticamente ho tre dita in culo che si muovono e mi stimolano facendomi raggiungere l’orgasmo e schizzando tutto il mio sperma sulle tette di Marica .
Adriana toglie il dito dal mio sedere, di posiziona alla mia sinistra e mi impartisce un inatteso ordine:
“Adesso io ti prendo il cazzo in mano e tu prendi il mio e poi pisciamo sulle tette di questa troia, così la puliamo per bene. Se lo merita. Due volte mi ha squirtato addosso senza permesso e ora tocca a lei essere inzuppata”.
Le parole e la mano che tiene il mio pistolino provocano un eccitamento mostruoso, poi ci si mette anche Marica che dice:” Si pisciatemi addosso, voglio essere il vostro cesso, voglio sentire la vostra calda pipì tutta su di me.”
Adriana e io iniziamo a fare il nostro bisognino giallo sulle tette, ma Marica ci mette del suo, prendendo i nostri testicoli tra le sue mani e facendo in modo da stimolarci ulteriormente.
Il gioco è bello quando dura poco, io vorrei che durasse ancora tanto, ma si sta facendo veramente tardi e dobbiamo ritornare delle persone presentabili, anche perché alle 12 Marica deve prendere il treno per tornare a Milano. Perciò finita la doccia urinatosa, iniziamo quella vera.
Adriana ci saluta con un bacio sulla guancia a me e uno sulla bocca a Marica e poi esce nuda dal bungalow per andare a dormire nel suo. Siamo riusciti a essere puntuali e abbiamo lasciato il bungalow alle 10 come previsto. La doccia ci ha rigenerato, ma io sono uno straccio completo. Ho dormito neanche 30 minuti, mi hanno strapazzato, fatto bere e prosciugato. Certo non mi lamento, consapevole de fatto che non mi ricapiterà mai più un’avventura come questa.
Marica è una pazza scatenata, le piace il sesso e non lo nasconde, dopotutto lo ha anche trasformato in un lavoro, ma questo giorno passato insieme è stato solo piacere e goduria.
Quando ho organizzato la giornata al Certe Notti, non ho assolutamente previsto tutto quello che è accaduto, ed è bello dire che certe volte la realtà supera l’immaginazione. Ora però ho una necessità impellente, prima di andare alla stazione: fare una mega colazione con ettolitri di Caffè.
Fortunatamente la strada è completamente vuota, siamo al 10 agosto e la gente ha abbandonato Bologna, questo ci permette di arrivare alla stazione con largo anticipo. Quindi riusciamo a fare con calma l’agognata colazione e visto che siamo in anticipo ci possiamo permettere una breve passeggiata in via Indipendenza.
Marica riesce a fermarsi in tutti i negozi: Acquista un paio di Occhiali da sole, poi una back cover tutta luccicante per il cellulare e infine si innamora di un vestitino dorato veramente piccolo. Entriamo nel negozio per provarlo. Appena lo indossa, la cosa più evidente è il prosperoso seno che viene evidenziato dalla perfetta aderenza.
Il gestore del negozio la sta scopando con gli occhi, ma purtroppo per lui, ora la sua attenzione è solo per il vestito.
“Ti piace? Che dici mi sta bene?”
Io mi avvicino al suo orecchio e le sussurro: “mi viene voglia di togliertelo e leccarti tutta.”
“Sono contenta, vuol dire che lo posso usare al lavoro.”
Guardo l’orologio e vedo che è giunta l’ora di andare verso il treno.
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